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In Argentina andando per vulcani: la Ruta de los Seismiles

11.10.2013 // Natura e sport

nord argentina

La Cordigliera delle Ande, che percorre tutta l’America  del Sud, è costellata da decine di vulcani, alcuni attivi, altri silenti. Tutti maestosi. 

Anche in Argentina se ne possono ammirare moltissimi: ben diciannove, di cui alcuni  sopra i 6000 metri !  Vulcani ed enormi distese di sale (i salares) per la loro grandiosità e fascino furono considerati luoghi mitici, manifestazioni  soprannaturali, divinità andine cui furono dedicati sacrifici anche umani. Per molti secoli furono dei veri e propri Santuarios de Altura.

Nel nord Argentina un percorso di quasi duecento chilometri lungo la Ruta 60 giunge fino al Paso de San Francisco a 4748 metri di altitudine, al confine con il Cile, insinuandosi con le sue curve tra gole e montagne di bellezza sorprendente, partendo dalla provincia di Cordoba, inoltrandosi poi  in quelle di La Rioja e di Catamarca.  Una tappa obbligata, uscendo dalla provincia di Cordoba, farà ammirare le  Salinas Grandes, una enorme distesa di sale di circa 6000 chilometri quadrati.

Ma non dimentichiamoci i protagonisti di questo  itinerario: i diciannove vulcani, tra cui l’ Inca Huasi (6.640 metri) il primo dei Los Seismiles (i Seimila); il Pissis, che raggiunge i 6.882 metri  e l’Ojo del Salado, che con la sua altezza di 6.864 metri è il vulcano attivo più alto al mondo. E molti altri che segnano l’orizzonte con la loro sagoma che si staglia in un paesaggio quasi desertico, dove incontrare  acque termali e lagune dai sorprendenti colori che, dipendendo dalla intensità della luce e dalla posizione del sole, sfoggiano una gamma di colori dal rosso al verde e al turchese.

Si può compiere l’intero percorso di andata e ritorno lungo la statale n. 60  in giornata, avvicinandosi a montagne dalle striature colorate, che creano paesaggi particolarissimi e sorprendenti, meta di esperti scalatori e di amanti degli sporti di avventura estrema. Lungo il percorso si incontreranno gruppi di fenicotteri dalle piume rosate e asini selvatici, che dividono il pascolo con i guanachi dai grandi occhi.

Ma perché  non concedersi un tempo più lungo per godere di tanta bellezza? Fermandosi per  la notte in uno dei tanti piccoli paesi lungo la statale n. 60. Magari a Fiambalá, famoso per i suoi buoni vini e per le piscine naturali circondate da alte pareti di granito, dove immergersi in calde acque termali. Una visita al Museo del Hombre de Fiambalá, mostrerà mummie preispaniche, rinvenute nelle  vicinanze.

Una deviazione a nord, sulla statale n. 24 porterà alle Dunas de Tatón, vere e proprie dmontagne di sabbia da percorrere su speciali veicoli con quattro ruote motrici o scivolando su tavole da sandboard.

Un’altra deviazione (ma come resistere?) farà  allungare la gita di un’altra giornata, partendo da Paraje Pastor Largo in direzione del vulcano Pissis e portandoci a uno scenografico gruppo di lagune dai nomi che ne preannunciano  la bellezza: la laguna Azzurra, la Nera, la Verde e la piccola laguna Aparejos, a oltre 4100 metri di altitudine, solo in piccola parte coperta d’acqua e abitata da numerosi fenicotteri.

La regione offre altre meraviglie, troppe per un solo articolo!  Ritorneremo nel nord Argentina pe esplorare le bellezze di questa regione ancora poco conosciuta dal turismo internazionale.

Informazioni utili

SI consiglia  vivamente di  non inoltrarsi  nella regione con mezzi propri ma di farsi accompagnare da una guida, da contattare scrivendo a casadecatamarca@speedy.com.ar  o a  casacata@sminter.com.ar

o rivolgendosi a Catamarca  presso  la Oficina de Turismo Municipal
Sarmiento 683.
Ufficio aperto da lunedì a venerdì   7:00 - 13:00 / 15:00 - 20:00
Tel: 03833 437423 


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