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Riviera Maya: sott’acqua al museo

11.10.2012 // Cultura

L’erosione progressiva delle  barriere coralline è particolarmente grave nelle  zone di intensi flussi turistici. Tra le proposte di soluzioni, una è assolutamente ingegnosa.  Ne è autore Jason de Caire Taylor, artista residente a Cancun, appassionato subacqueo e naturalista.

Queste sue caratteristiche ne hanno fatto il primo organizzatore di allestimenti artistici subacquei. Le sue statue  immerse  in specchi d’acqua naturali e artificiali abbelliscono parchi pubblici e privati in Europa ed alcuni fondali dei Caraibi.

E’ in queste acque che la sua opera acquisisce un valore ulteriore: contribuisce, infatti, a ricostituire le barriere  coralline. Nelle acque di fronte alla Riviera Maya, i suoi parchi subacquei offrono lo spettacolo affascinante di opere d’arte che mutano con il passare del tempo e l’azione del mare. Statue e istallazioni si ricoprono infatti di alghe e piante, offrono rifugio a piccoli pesci e sostegno ai molluschi che vi attaccano le loro conchiglie cambiandone forme e connotati, trasformandole a volte in figure inquietanti.

Sono soprattutto i coralli ad esserne beneficiati. In questi “musei sommersi” si stanno lentamente ricostituendo le colonie di questi animali tanto minacciati, invertendo la tendenza che ne vedeva la scomparsa inesorabile in queste zone. Non si tratta di un effetto collaterale, ma dello scopo che ha indotto Jason de Caires Taylor a progettare i suoi ormai numerosi musei nelle acque in cui i coralli sono più a rischio. Una interazione tra arte e natura per fermare e riparare il danno prodotto dall’eccessivo sfruttamento dei fondali.

L’opera forse  più impressionante è Silent Evolution, all’Isla Mujeres, di fronte a Cancun. E’ il suo lavoro più ambizioso: un folto gruppo di statue  su un’area di 420 metri quadrati. Statue a grandezza naturale raffigurano una “sezione di umanità”, mostrando volti/ritratti che gli abitanti del mare stanno inesorabilmente cambiando, trasformando l’intera opera in una grandissima zona di ripopolamento per pesci e coralli. Un ciuffo d’alghe decora il viso di una fanciulla, mentre una spugna ha trovato riparo tra le  vesti di anziana donna: la natura completa l’atto artistico dell’uomo. Chissà, forse è la metafora della forza assimilatrice del mare, che muta le caratteristiche delle  specie, quelle viventi e quelle rappresentate dai loro simulacri.

Notizie utili

Il godimento di questo straordinario museo, posto a pochissimi metri di profondità è alla portata di tutti, senza bisogno di un’attrezzatura per subacquei.
Di fronte alla riviera Maya vi sono tre “musei subacquei”, situati all’ Isla Mujeres, Punta Cancun e Punta Nizuc.
Ulteriori informazioni sul progetto e la localizzazione delle  opere si trovano sul sito http://www.underwatersculpture.com/index.asp.
Molte e molto belle le foto che illustrano il mutamento delle figure con l’azione delle specie marine.
 

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