Cuba è una meta sempre molto apprezzata e non c’è bisogno di motivi particolari per visitarla.
Però in questo periodo di buoni motivi ce ne sono almeno un paio: il famosissimo cabaret Tropicana ha appena compiuto 75 anni e a giorni si inaugurerà il 17° Festival dell’Habano, cioè dei rinomatissimi sigari che sono stati e sono il piacere distintivo degli uomini celebri del mondo. Due emblemi di Cuba che hanno resistito alle turbolenze della storia.
Il Tropicana aprì le sue porte il 31 dicembre 1939 in un quartiere periferico dell’Avana e da allora sulle sue scene sono passati gli artisti più famosi, cubani e stranieri, tra cui Josephine Baker, il cui passo sensuale sarebbe diventato caratteristico dell’intero corpo di ballo del Tropicana.
Un migliaia di posti nei saloni e nel giardino tropicale accolgono turisti di ogni parte del mondo, attirati dalla fama del “paraíso bajo las estrellas”, un appuntamento imperdibile per chi visita l’Avana.
Sempre all’Avana, al Palacio de Convenciones dal 23 al 27 febbraio centinaia di persone visiteranno il 17° Festival dell’Habano. L’anno passato furono oltre milletrecento i visitatori dell’evento, coperto da duecentocinquanta giornalisti di ogni parte del mondo.
A cosa deve tanta celebrità il sigaro cubano? A una serie di fattori che lo rendono unico. In sintesi: il clima e il tipo di suolo delle zone delle piantagioni di tabacco cubane e l’abilità degli artigiani che curano le sue foglie e le trasformano nei pregiati sigari, tra i quali i famosi e costosi Upmann No.4, Petit Corona, Cohiba, Partagás, Romeo e Giulietta e Montecristo.
L’evento comprenderà la visita alle migliori coltivazioni di tabacco, nella zona di Pinar del Río, e alle migliori fabbriche, dove i visitatori potranno gustare nuovi tipi di sigari. Un’occasione imperdibile per gli amanti del miglior “fumo” cubano.
