Img: www.villasantarosa.gob.ar
Da sedici anni ogni mese di marzo parte da Cordoba, in Argentina, una manifestazione particolare: la Cabalgata Brocheriana.
La tradizione iniziò nel 1997, per rendere omaggio a José Gabriel del Rosario Brochero, cui è intitolato anche una località, Villa Cura Brochero, meta di questo particolarissimo pellegrinaggio che ha visto ogni anno aumentare i partecipanti.
La località prende il nome dal curato che per quarant’anni servì la sua comunità, ai tempi molto povera e isolata. Uomo perseverante e indomito, era amato per la sua dedizione ai suoi parrocchiani, per i suoi modi semplici e la parlata popolare che lo rendevano comprensibile e vicino anche alle persone più rozze. A cavallo della sua mula, il "cura gaucho" non si risparmiava nell’accorrere dove c’era bisogno di lui.
Con grande spirito di iniziativa si dedicò a migliorare le dure condizioni di vita degli gli abitanti del piccolo paese, Villa del Tránsito, dove costruì la scuola e la chiesa e che tolse dall’isolamento con la costruzione di 200 chilometri di strade, progettando una tratta ferroviaria e ottenendo dalle autorità un ufficio postale e telegrafico.
La sua dedizione ai più abbandonati iniziò nel 1867 quando, giovane sacerdote, si dedicò ai malati della terribile epidemia di colera che colpì la regione di Cordoba. Questa sua pietà lo caratterizzò tutta la vita, fino a venire contagiato di lebbra da un malato abbandonato da tutti, malattia che lo rese cieco e sordo negli ultimi anni della sua vita fino alla sua morte, avvenuta nel 1914.
Nel marzo 2009 è iniziata la causa di beatificazione del “cura gaucho”, dopo molti anni di intensa devozione popolare. Per ricordarlo gruppi di fedeli sempre più numerosi partecipano alla Cabalgata brocheriana, ripercorrendo a cavallo in cinque giorni il tragitto che unisce la cattedrale di Cordoba con la chiesa di Villa Cura Brochero. La manifestazione, organizzata dal Movimiento Transerrano “Senderos del Cura Brochero” , è particolarmente sentita in quanto, come ha sottolineato il suo coordinatore, rappresenta lo spirito della gente del valle de Traslasierras, unendo giovani e anziani, esperti cavalieri e persone che appena stanno in sella, alle quali si uniscono decine di pellegrini a piedi.
La camminata, che si affianca alla tradizionale cavalcata, fu iniziata nel 2010 da un devoto che volle ripercorrere le stesse strade che a suo tempo videro passare il “cura gaucho” sulla sua mula.