Chihuahua ha un posto speciale nella storia messicana. Fondata per sviluppare l’estrazione di argento dalle vicine miniere, la città vide la formazione di grandi ricchezze e di lussuose abitazioni, arredate con mobili e suppellettili che giungevano direttamente dall’Europa per accontentare il gusto delle famiglie più in vista. E fu in questa città che Miguel Hidalgo, eroe martire dell’indipendenza messicana, venne imprigionato e giustiziato nel 1811. Durante la rivoluzione messicana Chihuahua assunse un ruolo importantissimo: quello di quartier generale dell’esercito di Pancho Villa. Oggi la Quinta Luz, la grande villa sede del comando militare rivoluzionario, è diventata un museo, il Museo Histórico de la Revolución Mexicana dove si possono vedere anche alcuni effetti personali del leggendario capo rivoluzionario.
La storia della ricchissima borghesia cittadina e quella della rivoluzione messicana si incrociano nelle vicende di una bellissima residenza art nouveau nel centro di Chihuahua: la Quinta Gameros.
Come per ogni antica dimora, la sua vera storia è arricchita da versioni romantiche, anche se le vicende reali hanno poco da invidiare alla trama di un romanzo rosa.
Si dice che nel 1907 Manuel Gameros iniziò i lavori di questa splendida casa, affidandoli a un architetto che ne avrebbe curato anche ogni più piccolo dettaglio dell’arredamento interno per creare un piccolo capolavoro di stile liberty. Putti e fiori, marmi e vetrate dovevano abbellire il nido d’amore in cui accogliere la fidanzata, alla quale era destinata la casa come regalo di nozze. I lavori si protrassero per quattro anni, il tempo necessario per completare la villa, adornarla di statue, arredare le stanze con mobili sontuosi e creare suppellettili che riproponevano i motivi decorativi di mobili e architetture.
Quando tutto fu pronto, erano già accaduti o stavano accadendo avvenimenti gravi e tragici. La fidanzata di Manuel Gameros era morta, le truppe rivoluzionarie erano entrate in città (e presero possesso della villa) e la famiglia Gameros, insieme agli altri possidenti di Chihuahua, era fuggita al nord.
Una versione meno tragica e più maliziosa della storia di questa bellissima abitazione racconta che i lavori si protrassero tanto a lungo che la fidanzata di Manuel Gameros si stancò di aspettare e convolò a nozze proprio con l’architetto!
L’esterno di Quinta Gameros si ispira alle architetture dei castelli rinascimentali francesi, con alti tetti e cupole rivestiti di tegole verdi e la facciata posteriore verso il giardino, è aperta da loggiati retti da colonne e ornati da statue classicheggianti. Ma la vera meraviglia è l’interno.
All’ingresso, coloratissime vetrate liberty presentano scene ricche di angeli e di ghirlande di fiori, motivi che saranno al centro di tutta la sontuosa decorazione degli interni. Muri, colonne, intagli dei parapetti degli scaloni sono tutti un tripudio di rose, conchiglie, strumenti musicali, uccelli e figure di angeli. Cappuccetto Rosso decora un letto della stanza dei bambini e preziose dorature ingentiliscono sfarzose poltrone e divani nelle luminose stanze di ricevimento arredate con preziose procellane e cristallerie.
Neppure le spalliere delle sedie e le testate dei letti sfuggono ai motivi ornamentali dominanti, che si ripetono perfino nell’arredo della grande stanza da bagno, dotata di un lusso inimmaginabile per il poverissimo Messico dell’epoca: tubature di acqua corrente fredda e calda in una città che sorge in mezzo a un arido deserto.
La visita alla casa museo di don Manuel è un’occasione di grande interesse storico-sociologico. Più che la raffinatezza dei suoi arredi, colpisce l’ostentazione di un lusso estremo nella generale situazione di miseria in cui si trovava il Messico agli albori di quella rivoluzione che suscitò grandi speranze ed entusiasmi in enormi masse di derelitti.
Informazioni utili
A Chihuahua vi sono diversi motivi di interesse storico, come i già ricordati Museo Histórico de la Revolución Mexicana e il Calabazo de Hidalgo, dove l’iniziatore della lotta di indipendenza dalla Spagna venne imprigionato e il museo a lui dedicato. Per gli amanti dell’arte, in particolare dei murales, il Palacio de Gobierno offre straordinarie opere che illustrano la storia della città.
Alloggio e vitto non costituiscono un problema a Chihuahua, che offre sistemazioni e ristoranti di ogni livello. Da segnalare La Casa de los Milagros, il cui cibo pare fosse particolarmente apprezzato da Pancho Villa e la sua scorta.
Chihuahua è raggiungibile da Città del Messico con voli quotidiani. Decisamente impegnativo è il percorso sui pur comodissimi autobus: ben diciotto ore di viaggio!