Si è appena concluso il 6° Festival Internazionale di Musica (9-14 gennaio) di Cartagena de Indias, sulla costa caraibica colombiana.
Si tratta di una iniziativa della Fondazione Salvi, che promuove la cultura musicale a partire da un solido retroterra, quello della Salvi Harps, tra le più importanti aziende produttrici di arpe al mondo. Una impresa italiana che ha solidi legami con l’America Latina, di cui è originaria la signora Julia Salvi, colombiana e presidente della Fondazione che si prefigge lo scopo di contrastare la violenza e la povertà in Colombia promuovendo lo studio e la pratica della musica classica.
Cartagena, un tempo porto di sbarco e mercato di pietre preziose e di schiavi provenienti dall’Africa, ha un passato ricco di storia, che si rispecchia nelle belle architetture dei suoi palazzi. Schopenhauer diceva che l’architettura è musica nello spazio e Elias Canetti affermò che la musica è la storia viva dei popoli. Questa bella città ne dà ragione con la sua storia. Nel novembre del 1811 Beethoven fece eseguire a Leipzig per la prima volta il suo concerto più imponente, l’ Imperatore, mentre dall’altra parte dell’oceano a pochi giorni di distanza Cartagena, seconda città delle colonie spagnole d’America dopo Caracas, proclamava la propria indipendenza.
Essere a Cartagena nei giorni del Festival Internazionale di Musica è un’occasione per immergersi nella storia, nella bellezza delle sue architetture, nelle note meravigliose delle grandi opere musicali. Ma non solo in quelle. La “storia viva dei popoli” risuona infatti nella musica moderna e contemporanea dell’intera America. Il Festival ha infatti presentato in programma quattro Notti Magiche, che hanno fatto risuonare nelle piazze di Cartagena i suoni di Colombia e Venezuela, i ritmi Maracatu di Pernambuco, le musiche del Messico e del Canada.
La Fondazione Salvi non perde però di vista il suo obiettivo sociale. Oltre che durante i concerti nei luoghi più belli di Cartagena, la grande musica viene suonata nei barrios marginales, i quartieri più poveri e degradati, di fronte a un pubblico che, forse, non ha mai avuto l’occasione di ascoltarla.
Un’altra occasione importante è offerta dalla presenza di musicisti di fama internazionale, che tengono lezioni e corsi di liuteria ai giovani, per i quali vengono messe in palio borse di studio.
Una iniziativa, quella del Festival Internazionale di Musica di Cartagena de Indias, che conferma la potenza dell’arte nello sviluppo sociale dei popoli.