Prospettive del Perù: intervista al console di Milano

Img: Karina Ruiz di  www.vuela.it

Il  Perù sta rapidamente conquistando la scena internazionale, non solo nel settore turistico, comunque importantissimo per l’economia del paese e in fortissima ascesa nelle preferenze dei viaggiatori di tutto il mondo.

Per avere qualche informazione più dettagliata su questa recente crescita e visibilità internazionale del paese andino, siamo andati a incontrare il Console Generale del Perù a Milano (i), il sig. José Luis Torres Seguin, che ci ha accolti con la grande cortesia e disponibilità tipiche del suo paese.

Signor console, negli ultimi mesi si leggono spesso notizie riguardanti la crescita economica e lo sviluppo sociale del Perù. Uno sviluppo notevole, che ha portato il suo paese in primissimo piano  sulla scena latinoamericana.

E’ vero. Solo per darle un’idea, il PIL dell’anno appena concluso è aumentato del 6,3% rispetto ai dati degli anni precedenti, facendo registrare un periodo di oltre tre anni di espansione continua.  Ed è molto importante puntualizzare che la spinta maggiore è stata prodotta dall’aumentata richiesta interna, il che equivale a un innalzamento del tenore di vita della popolazione. Questi risultati così incoraggianti sono da attribuirsi alla stabilità economica del paese, una stabilità che il governo intende preservare. Oggi il Perù è una delle economie più stabili dell’intera regione, tanto che è stato prescelto come sede per la prossima riunione del Forum Economico per l’America Latina, che si terrà a Lima dal 23 al 25 aprile 2013. Sarà uno degli eventi regionali del Forum Economico Mondiale di Davos. Questa scelta testimonia come il Perù sia oggi uno dei paesi più interessanti per gli investitori stranieri.

Immagino che il Perù desideri salvaguardare e incrementare la produzione dei suoi prodotti tipici.

Certamente. Non solo la produzione ma anche l’esportazione.  Le faccio l’esempio del pisco, il distillato peruviano per eccellenza, che sta trovando grande favore sui mercati esteri. Le esportazioni nel 2012 sono cresciute di quasi il 22%. Inoltre il 2013 è stato dichiarato Anno Internazionale della Quinoa e il Perù, insieme alla Bolivia, è il principale produttore di questo vegetale, alimento base delle popolazioni andine per il suo elevato contenuto, tra altri elementi,  di proteine vegetali.  Dal 2008 al 2012 le nostre esportazioni  di quinoa sono aumentate del 143%!  Il nostro Ministero dell’Agricoltura ha messo a punto un piano per sviluppare la produzione di quinoa e per aiutare i piccoli produttori.

Gli alimenti tipici sono uno dei punti di forza dell’offerta turistica peruviana.

Sì, la  nostra gastronomia è molto raffinata, tra le migliori in assoluto in America Latina.  Il Perù è stato indicato come una tra le dieci migliori destinazioni al mondo per il turismo gastronomico. Abbiamo una gastronomia raffinata e molto varia, grazie anche alla varietà delle materie prime originarie. A Lima e a Cusco vi sono ristoranti segnalati sulle più esclusive riviste internazionali, ristoranti dove la tradizione si evolve e si unisce a tradizioni gastronomiche di altri paesi, ad esempio l’Italia.

Il Perù, per la sua ricchezza culturale e le sue bellezze paesaggistiche, è riconosciuto come una delle mete preferite dal turismo internazionale.

E’ vero, una rivista del settore ha posizionato il Perù al secondo posto tra le destinazioni preferite a livello mondiale. La nostra storia è affascinante per i visitatori e abbiamo siti archeologici di grande richiamo. Come non lasciarsi affascinare, ad esempio, da Cusco, Machu Picchu, Chan Chan e Caral ? Anche il nostro ambiente naturale è una ricchezza da salvaguardare e si sta sviluppando un turismo ecologico e di avventura che nella parte amazzonica del paese troverà molti motivi di soddisfazione. Il nostro  è un paese che ha buone relazioni con il resto del mondo, come è dimostrato dalle edizioni del prestigioso Rally Dakar, partito quest’anno dal Perù e che ha attirato centinaia di concorrenti e di turisti. Il Rally è un ottimo veicolo di conoscenza della nostra cultura, della bellezza dei nostri paesaggi e della nostra gastronomia. Oltre che della capacità organizzativa del nostro settore turistico.