Nel cuore delle Ande peruviane Machu Picchu incanta con la sua architettura arroccata tra le montagne, ma non è l’unico luogo a racchiudere storia e mito dell’antica cultura incaica.
A partire da Cuzco, sulla strada che collega l’antica capitale, il “cuore” dell’impero incaico, a Machu Picchu si estende “el Valle Sagrado” la Valle Sacra degli Inca. Attraversata da numerosi fiumi che scendono lungo le gole scavate nei secoli per congiungersi all’Urubamba, il fiume che accompagna il cammino disseminato di rovine e popolato da comunità indigene, la Valle Sacra è il complemento, o forse il preambolo necessario per avvicinarsi a Machu Picchu
L’Urubamba, una delle sorgenti (o degli affluenti, secondo il diverso giudizio dei geografi) del Rio delle Amazzoni, è un fiume che nel suo lungo tragitto cambia diverse volte nome. Nato come Río Vilcanota tra Cuzco e Puno, arrivato nella Valle Sacra tra Pisac e Ollantaytambo diviene Wilcamayu, il fiume sacro, che percorrerà centinaia di chilometri prima di confluire nell’Apurimac, la parte iniziale del tronco principale del Rio delle Amazzoni.
Lungo il suo corso pare che la storia si sia fermata: l’Alto Urubamba scorre vicino alla mitica Machu Picchu, mentre lungo le rive del Basso Urubamba vivono i Machiguenga e gli Ashaninca, tribù indigene che hanno mantenuti stili di vita ancora molto poco influenzati dalla cultura dominante. Archeologia e antropologia separate dalle quasi insormontabili rapide del Pongo de Mainique, una gola alta fino a 900 metri e lunga tre chilometri: l’unico varco in tutta la Cordillera Vilcabamba.
In questo scenario appaiono, tra le altre, le rovine e i terrazzamenti incaici di Pisac e Ollantaytambo.
Incerta la data della fondazione e la storia di Pisac (o Pisaq), posta sulle rive dell’Urubamba e sede di un mercato che richiama molti turisti da Cuzco. Le sue rovine hanno permesso di individuare strutture militari, religiose ed agricole, che hanno indotto a pensare a un sistema difensivo della Valle Sacra basato sulle fortezze di Pisac, posta a difesa dell’entrata meridionale, di Choquequirao per il controllo dell’ingresso occidentale e di Ollantaytambo per quello a nord. Da Pisac si controllava la strada che dal centro dell’impero incaico si addentrava nella foresta amazzonica.
Le sue antiche rovine, sulla cima della collina all’entrata della valle, sono visitate da moltissimi turisti e sono parte del giro classico della Valle Sacra. Tutte le agenzie turistiche propongono la visita alla Cittadella, gruppo di edifici posti sulla sommità dell’altura, e ai resti dei suoi templi e bagni. L’ascesa alla collina terrazzata è piuttosto faticosa per chi non è abituato alle escursioni in quota, ma non è necessario giungere fino alla cima per immergersi nella particolare bellezza del luogo. Anzi, forse è meglio lasciare che i visitatori si allontanino, sempre più su ed ammirare dall’alto ciò che resta di una storia di tanti secoli fa.
Ollantaytambo è un luogo simbolo della disperata difesa incaica dalla conquista spagnola. Qui l’esercito inca subì un’altra dolorosa sconfitta dopo la disfatta di Cuzco. Una grandiosa scalinata si inerpica lungo terrazzamenti semicircolari che si aprono scenograficamente a ventaglio e che conducono ai resti dell’antico tempio.
Da Ollantaytambo partono sia il treno che il sentiero che in diversi giorni di cammino porta a Machu Picchu.
Informazioni
Si può prenotare una visita guidata della Valle Sacra presso una delle molte agenzie turistiche di Cuzco o accordarsi preventivamente con un tour operator peruviano.
Particolarmente consigliato per un viaggio realmente “su misura”, organizzato secondo gli interessi del cliente, il tour operator Peru Hands On, gestito da Maria Teresa Milla Hurtado con un’esperienza familiare decennale e uno staff interamente al femminile.