Festeggiato in tutto l’arco andino, il nuovo anno inizia con il solstizio del 21 giugno. Celebrazioni e manifestazioni più o meno conosciute dal turismo internazionale come il famosissimo Inti Raimi di Cusco, sono presenti in molte località andine.
Anche in Bolivia, quindi, il 21 giugno è un giorno di festa e di riaffermazione della identità culturale andina, la cui importanza culturale è stata riconosciuta del governo del presidente Evo Morales, che lo ha ufficialmente dichiarato festa nazionale. Anche a La Paz musiche della tradizione locale, danze e offerte rituali celebreranno l’anno Andino Amazónico 5521.
Le cerimonie avranno inizio al “amanecer”, quando le prime luci dell’alba preannunceranno la comparsa del sole e ci si preparerà ad “accoglierlo” con preghiere e riti celebrati dalle vicine comunità Hampaturi.
In tutta la Bolivia, nelle comunità che vivono sulle Ande, si avranno cerimonie tradizionali, che termineranno con la condivisione di piatti tipici, come nella Valle della Luna, dove il sole verrà “ricevuto” e omaggiato alle prime luci dell’alba.
Altrettanto suggestivo il contesto della cerimonia della comunità di Zongo, che per l’occasione raggiungerà in pellegrinaggio le nevi perenni del Huayna Potosí, la cui cima oltre i 6000 metri si staglia a nord di La Paz. Le imponenti montagne della Cordigliera sono infatti venerate da secoli come spiriti protettori delle comunità indigene, invocati da tutti i sacerdoti aymara durante le cerimonie di offerta e di cura delle infermità.
Nella provincia di Cochabamba il culto al sole si svolge in altre, ugualmente suggestive località: dodici siti archeologici con imponenti rovine incaiche. Il più tradizionale è il sito di Inkaraqay, dove tra le altre cerimonie non mancherà la wilancha, il sacrificio di un llama a la Pachamama, la Madre Terra.