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La Paz entra nel novero delle Nuove Sette Meraviglie, una iniziativa organizzata da una società svizzera che nulla ha a che vedere con l’Unesco e con la sua lista di luoghi “patrimonio dell’Umanità”.
La notizia ha ugualmente suscitato un legittimo senso di orgoglio nei cittadini della capitale governativa della Bolivia ma anche più di una perplessità in chi considera che in America Latina molte altre città avrebbero a buon titolo meritato l’ambito riconoscimento (condiviso quest’anno con l’Avana, città sicuramente piacevole ed ospitale).
Posta a 3660 mt di altitudine, La Paz è una delle città più alte al mondo, posta al fondo di una gola e la sua sistemazione urbanistica è opposta a quella di molte altre città. I quartieri più ricchi, infatti, si trovano più in basso rispetto alle periferie più povere, meglio protetti dal freddo dell’altipiano.
Data l’altitudine e la sua dislocazione su pendii molto ripidi, La Paz va visitata con molta calma, preventivando un giorno per acclimatarsi. Nei giorni seguenti si potranno visitare l’Iglesia de San Francisco, che con il suo stile unisce reminiscenze dell’arte spagnola cinquecentesca e delle culture tiwanaku e inca. La sua facciata è decorata con intagli nella pietra raffiguranti motivi naturalistici di frutti e uccelli tropicali.
Imperdibili per avere un’idea della storia e della cultura della Bolivia sono i quattro piccoli ma interessantissimi musei di calle Jaén, sulla storia boliviana e tutti visitabili in una giornata. Il Museo de Etnografía y Folklore è ospitato in un edificio che da solo vale la visita e raccoglie una collezione importante di tessuti provenienti da ogni parte del paese, raccolti anche nel Museo de Textiles Andinos Bolivianos.
Una delle usanze più conosciute delle popolazioni andine è la masticazione delle foglie di coca. A questa pianta, così preziosa per la cultura locale, è dedicato il Museo de la Coca, che ne illustra il ruolo nelle società tradizionali. E per rimanere nella tradizione nulla di meglio che visitare il Mercado de la Hechicería (il mercato della stregoneria) che, nonostante il nome inquietante, offre semplicemente rimedi tradizionali a base di erbe e qualche amuleto o ingrediente per rabbonire gli spiriti del mondo religioso aymará. Per indirizzarvi nella scelta giusta, tra le bancarelle del mercato potete trovare gli aytiris (stregoni), che vi consiglieranno su quale rimedio può essere il più adatto alle vostre necessità.
Per visitare al meglio la Bolivia può essere utile affidarsi a un buon tour operator locale.
Molte proposte di viaggio, individuali o in piccoli gruppi, sono offerte da Crillon Tours, storico operatore turistico boliviano.