Tra le mete di viaggio nel ”pollicino d’America”, come è conosciuto El Salvador per la sua piccola dimensione, se ne aggiungerà presto un’altra, legata a uno degli espisodi più drammatici della sua lunga guerra civile, che insanguinò il paese tra gli anni ’70 e ’80, fino alla proclamazione della pace il 16 ennaio 1992.
L’episodio che è lo spunto per un nuovo itinerario (un vero e proprio pellegrinaggio) è l’assassinio di Mons.Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo della capitale San Salvador, dove venne ucciso il 24 marzo 1980 da un cecchino mentre stava celebrando la messa nella cappella dell'ospedale della Divina Provvidenza.
Uomo profondamente onesto, inizialmente su posizioni conservatrici e contrario ai movimenti sociali e religiosi che si ispiravano alla Teologia della Liberazione, mons. Romero sperimentò le condizioni di miseria e di oppressione che i governi militari imponevano alle masse più povere del paese per mantenere il potere politico ed economico dei proprietari latifondisti. Profondamente impressionato da questa tragica realtà, maturò diverse convinzioni teologiche e vi adeguò la sua azione pastorale.
La violenza lo toccò anche da molto vicino, nella persona di alcuni suoi stretti collaboratori. Denuncerà con vigore gli arbitrii dei militari, cui si diresse con accorati quanto fermi appelli affinché non si rendessero complici dei delitti contro la popolazione. Sono note le parole con le quali si rivolse con estrema fermezza a polizia ed esercito, che avevano profanata una chiesa e sterminato i duecento fedeli che vi si erano raccolti: "Vi supplico, vi prego, vi ordino in nome di Dio: cessi la repressione!".
Le sue posizioni sempre più radicali e le sue denunce ne segneranno la condanna a morte, drammaticamente eseguita davanti ai fedeli che assistevano alla celebrazione eucaristica.
Per la popolazione del Salvador e non solo Mons. Romero è un martire, morto per la giustizia e in difesa del suo popolo. La sua figura è notissima anche in Italia, specie fra chi ama i paesi dell’America Latina e ne conosce la storia, troppe volte violenta e segnata dall’oppressione.
L’’itinerario ideato per far conoscere i luoghi emblematici della sua esperienza pastorale, non è solo un programma turistico, ma vuole essere anche un omaggio a questa straordinaria figura di martire per la pace e la giustizia sociale.
Il percorso si svolge in due giorni tra la capitale San Salvador e la vicina Santa Tecla.
Si inizia a San Salvador, dal Centro Monseñor Romero e Museo de Mártires UCA (Università Centroamericana), in ricordo delle vittime della guerra civile, per proseguire verso la Cattedrale, dove nella cripta riposano le spoglie di mons Romero, sotto il monumento funebre che lo rappresenta mentre dorme “il sonno dei giusti”, vegliato e circindato dai quattro evangelisti.
Nel Museo de la Palabra y la Imagen una serie di foto ricordano i suoi viaggi, mentre una esposizione cronologica della sua vita viene presentata nel Museo Nacional de Antropología.
L’itinerario termina al Centro Histórico Monseñor Romero, presso l’ Hospital Divina Providencia, dove mons. Romero visse quando era vescovo di San Salvador e nella cui cappella morì assassinato.
Volendo estendere la visita, si può raggiungere Santa Tecla e la casa delle Hermanas Chacón, molto vicine al vescovo per poi concludere il breve viaggio al Paseo El Carmen, dove apprezare musica dal vivo senza dimenticare di ammirare la chiesa settecentesca.
Informazioni utili
In Italia sono stati pubblicati i seguenti testi di mons. Romero:
Oscar Romero; "Diario", La Meridiana, Molfetta (BA) (1991);
Oscar Romero; "Dio ha la sua ora" (testi scelti), Edizioni Borla, Roma (1994);
Oscar Romero; "La violenza dell'amore" (testi scelti), Città Nuova, Roma 2005.
Ulteriori informazioni sui luoghi da visitare e i rispettivi indirizzi si possono trovare sul sito http://www.elsalvador.travel/city-tour-monsenor-romero/