“Innovazione verde nel turismo” è uno degli eventi di Cumbre Río+20, che ai primi di giugno ha riunito oltre trecento esperti di organizzazioni internazionali, organismi delle Nazioni Unite ed operatori turistici di imprese pubbliche e private.
Unanime il consenso all’idea che la “innovazione verde” può essere un fattore fondamentale nello sviluppo del turismo sostenibile, incrementando i benefici economici, creando posti di lavoro e migliorando l’efficienza dello sfruttamento delle risorse.
E’ stato il ministro del turismo brasiliano, Gastão Dias Vieira, a commentare all’inauguraizone dell’evento che un turismo competitivo non può prescindere dal porsi tre obiettivi: sviluppo, inclusione e conservazione. “Non ci può essere crescita economica nel settore turistico senza sostenibilità, senza conservazione delle risorse naturali e senza incentivi per la cittadinanza”.
I governi di diversi paesi latinoamericani hanno già da tempo concentrato i loro sforzi affinché lo sviluppo del turismo non sia sinonimo di crescita disordinata, distruzione dell’ambiente e maggiore emarginazione della popolazione rispetto alla forza economica delle grandi imprese turistiche internazionali.
Il tema è particolarmente sentito nell’area caraibica, “la región del mundo más dependiente del turismo”, come ha affermato il segretario generale della Organización de Turismo del Caribe. In questa regione, infatti, su circa 40 milioni di persone oltre il 10% lavora nell’industria turistica che, in alcuni paesi, costituisce oltre il 70% dell’intero prodotto interno lordo.
E’ per affrontare in maniera congiunta gli sforzi e le sfide posti da questo obiettivo che il 28 e 29 giugno 2012 si riuniranno in Nicaragua esponenti di organizzazioni internazionali insieme a funzionari degli stati facenti parte della Asociación de Estados del Caribe, che riunisce stati delle isole caraibiche, paesi centroamericani e paesi i cui litorali si affacciano sul Mar dei Caraibi.
Alcuni paesi, come il Costa Rica, hanno già messo in atto da tempo politiche di preservazione delle proprie ricchezze naturali, avendo un significativo ed incoraggiante ritorno in termini di presenze turistiche.
Anche la Guyana si è distinta per la sua intelligente azione governativa in ambito ambientale. Nonostante il difficile periodo di crisi internazionale e di recessione, con le conseguenti pressioni degli organismi internazionali affinché i paesi dell’America Latina spingessero verso uno sviluppo economico che portasse in tempi rapidi un miglioramento nei conti pubblici, la Guyana ha scelto di continuare nella protezione della totalità delle sue enormi distese di bosco umido tropicale, che rappresentano l’80% del suo territorio con attrattive naturali.
Questa meritoria azione governativa ha fatto della Guyana un leader a livello mondiale nella lotta per la riduzione delle emissioni globali di carbonio.